Fiabe al pomodoro

06-09-2018 15:34 -

FIABE AL POMODORO
Narrate e musicate da Nino e Cuntamilla
Fiabe liberamente ispirate alla tradizione popolare
"La penna dell´uccello grifone", "Petrosemolella e l´Orca", "Giovanni Senza Paura".

Con
Cuntamilla / Francesca Camilla D'Amico: narrazioni e canti
Nino/ Matteo Di Claudio: musiche dal vivo
Una produzione di Bradamante Teatro Racconto Territori

Spettacolo teatrale che nasce da una ricerca sulle fiabe popolari di tradizione orale.
Fiabe che, un tempo, venivano raccontate a grandi e piccoli, durante i lunghi inverni, nelle case, vicino al focolare o sotto il cielo stellato, d´estate, mentre si sbrigavano i lavori stagionali nelle aie o nelle stalle.
Storie per imparare ad affrontare le difficoltà della vita, saper riconoscere le paure per sconfiggerle attraverso le proprie virtù e l´aiuto degli amici.
Nino e Cuntamilla sono un musicista e una raccontastorie, due girovaghi che, suonando, cantando, narrando, trasportano bambini, ragazzi e adulti nel mondo della fiaba popolare con il loro teatrino ambulante fatto di poche cose essenziali: scatole e finestre che si aprono e diventano piccoli mondi appartenenti alle fiabe narrate o giochi per nascondere/svelare personaggi e soprese. Tra una storia e l´altra quei due si mettono anche a cucinare il sugo! Fare un buon sugo non è una cosa da poco...ci vuole lentezza, pazienza, un po´ come per le storie. Così come il sugo si può preparare in tanti modi, anche le storie hanno i loro ingredienti che possono cambiare. Anche se, ci sono alcune cose che non possono proprio mancare né per fare il sugo, né per raccontare storie...
Nino, a volte, si addormenta e Cuntamilla sogna ad occhi aperti, perciò non sarà strano vedere apparire il Vento Magistrale o un cavallo azzurro e il suo cavaliere errante vagare, in cerca di avventure, sul crinale della montagna. Attraverso le parole ispirate ai testi di Giuliano Scabia, Cavallo e Cavaliere, aprono la strada alle fiabe e ai sogni.
Il sugo, nel frattempo, è pronto e, alla fine delle storie, lo assaggeremo con Nino e Cuntamilla accompagnato da una belle fetta di pane!

FONTI ORALI E ISPIRAZIONI LETTERARIE
La ricerca condotta da Francesca C. D´Amico sulle fiabe popolari parte dall´Abruzzo e dagli anziani che ricordavano fiabe che venivano loro raccontate da genitori e nonni. Le fiabe, come ci insegna anche la tradizione dei cantastorie, delle ballate, dei poemi epici, ecc., viaggiavano di paese in paese, di narratore in narratore. Per questo troviamo le stesse fiabe, con alcune variazioni nella storia o nei personaggi, da Nord a Sud, in altre nazioni e anche in altri continenti. E´ il caso di una delle storie narrate nello spettacolo: "La penna dell´uccello grifone" conosciuta anche come "L´osso che canta", una fiaba anticamente raccontata in diversi paesi europei e in molte regioni italiane. Una fiaba che è ancora viva nel ricordo di qualcuno che ha avuto la fortuna di ascoltarla (e non di leggerla). Un aspetto fondamendale di questa ricerca è certamente quello che tiene in considerazione il retroterra culturale di queste fiabe e quindi la millenaria cultura contadina, così come il mezzo con il quale venivano trasmesse queste storie, cioè il racconto orale. Lo stesso accade per le altre due fiabe presenti nello spettacolo: "Petrosemolella e l´Orca", che potremmo definire la fiaba antenata della più celebre "Raperonzolo" e per "Giovanni senza paura" una fiaba che in Europa si intreccia con la più diffusa "L´ammazzadraghi".
Le ricerche sulle origini e i percorsi di queste fiabe passano anche da saggi e documenti fondamentali sull´argomento: The Types of the Folktale: A Classification and Bibliography di Antti Aarne e Stith Thompson e il loro indice universale delle fiabe; Il ramo d´oro di James Frazer per lo studio dei "tipi fissi" nella fiaba; le raccolte di fiabe e novelle popolari di Antonio De Nino e Gennaro Finamore, studiosi e ricercatori che, nella seconda metà dell´800, ebbero il merito di raccogliere e annotare le fiabe narrate in Abruzzo; sono state consultate anche le fiabe contenute nei volumi pubblicati da Giuseppe Pitré, il più grande raccoglitore di tradizioni popolari siciliane, contemporaneo dei due ricercatori abruzzesi con i quali manteneva rapporti di studio e corrispondenze. Non poteva mancare la consultazione del celebre saggio di Vladimir Propp, Morfologia della fiaba.
Tra fonti orali e scritte, Francesca C. D´Amico rielabora le fiabe scelte per lo spettacolo cercando di restituirle alla tradizione orale e animandole con oggetti di scena, illustrazioni e la musica di Matteo Di Claudio. Il risultato è un racconto adatto a bambini a partire dai 6 anni e assolutamente interessante anche per gli adulti.

LA MUSICA
gli strumenti presenti in scena sono: gli organetti 8 e 18 bassi, la chitarra, l´armonica a bocca, il tamburello e le voci. Gli arrangiamenti, a cura di Matteo Di Claudio, prendono spunto dalla tradizione popolare abruzzese e dalle sonorità provenienti dal repertorio popolare di altri Paesi e ispirate anche a Riccardo Tesi.
L a musica sostiene la narrazione, crea cambi di stati d´animo, ritmi incalzanti, ninne nanne e tarantelle che colorano, attraverso pennellate di dolcezza e umorismo, ogni racconto.

Durata: 1 h
Età: a partire dai 7 anni
Spazio scenico: 5 x 4 m
Ambiente: possibilità di rappresentazione sia al chiuso che al coperto, sia di giorno che di notte.